Voglio parlare di un argomento che, sono sicura, riguarda molti di noi: la trappola dei buoni propositi. Sì, quei famosi propositi che facciamo ogni inizio anno, o in occasione di qualche grande evento della nostra vita, o semplicemente al ritorno dalle vacanze di agosto quando percepiamo l’autunno come un nuovo inizio, ecco proprio di “loro” che spesso finiscono per essere dimenticati o abbandonati dopo poche settimane. Vediamo insieme le 7 trappole da conoscere e a seguire come fare per superarle.
1. L’Entusiasmo Iniziale
Ah, quel meraviglioso momento in cui decidiamo di cambiare vita! Siamo motivati, ispirati e pieni di energia. Magari abbiamo appena comprato un nuovo diario, scaricato un’app per seguire i progressi, acquistato l’iscrizione ad una palestra o tutto il set per iniziare a correre. Ma poi, cosa succede? L’entusiasmo svanisce, e con esso anche i nostri buoni propositi. (Non entro ora nelle conseguenze che ne scaturiscono ma le puoi trovare in parte al punto 7, tuttavia meritano un approfondimento specifico in un altro posto.)
Questo fenomeno non è raro, sono certa che ti è capitato e sai bene ciò di cui sto parlando…
C’è una spiegazione che personalmente amo: la Legge dell’Ottava di Gurdjieff. Secondo questa teoria, il progresso umano (e non solo) non è lineare ma avviene ad intervalli, simili alle note musicali di un’ottava. Ogni nota rappresenta un passo verso il cambiamento, ma tra ogni nota ci sono delle pause naturali e non sono regolari. Momenti di stallo sono critici: è qui che molte persone si perdono e abbandonano perdendo entusiasmo e slancio. L’entusiasmo iniziale (Do) ci porta a muoverci (Re, Mi), ma poi incontriamo la prima pausa (Fa) dove l’energia diminuisce. Senza una spinta ulteriore, rischiamo di tornare indietro. Nel processo di cambiamento queste pause accadono due volte sempre e per tutti: la prima dopo i primi passi e la seconda poco prima di realizzare l’obiettivo di trasformazione.
2. L’Obiettivo Troppo Ambizioso
Spesso, ci imponiamo obiettivi troppo ambiziosi. Vogliamo cambiare tutto e subito. Passare da zero a cento in un batter d’occhio. Et voilà! Questo non solo è irrealistico, ma anche demotivante. È come cercare di scalare una montagna senza aver mai fatto un’escursione prima. Meglio partire con piccoli passi, no?
Qui entra in gioco la capacità di posporre la gratifica. *** Accettare l’attesa è fondamentale. Significa avere fiducia nel processo e credere che ogni piccolo passo ti stia avvicinando al tuo obiettivo finale, anche se i progressi non sono immediatamente visibili come siamo soliti vedere in altri ambiti. In pratica affinare la Postura Mentale sul principio di “causaà effetto”, passando
dal “faccio una cosa e vedo l’esatto risultato” al “faccio una cosa, continuo a farla e attendo con fiducia il risultato”.
3. La Mancanza di un Piano
Un altro motivo per cui i buoni propositi falliscono è la mancanza di un piano concreto. Avere un desiderio o un’idea è fantastico, ma senza un piano d’azione dettagliato, è facile perdersi lungo la strada. Bisogna pianificare ogni passo, stabilire delle tappe intermedie e, soprattutto, essere realistici sui tempi. Un buon piano a cui affidarsi permette di arrivare anche se la meta non è visibile. Si tratta di strategia che sostiene il desiderio di maschile che sostiene il femminile e puoi trovare un approfondimento dedicato nel mio spazio Atelier di Postura Mentale.
4. La Trappola del “Tutto o Niente”
Questa è una delle trappole più comuni ed è legata al senso di perfezionismo idealizzato. Pensiamo che se non possiamo fare tutto perfettamente, allora non vale la pena fare nulla. Quante volte abbiamo pensato: “Ho saltato un giorno di dieta, tanto vale smettere del tutto”?
Ma la verità è che ogni piccolo passo conta. Non è necessario essere perfetti, basta essere costanti e inesorabili. Amare la propria imperfezione senza cadere nel lassismo, accogliere e abbracciare le parti più deboli di noi, amandole incondizionatamente sapendo che “oggi questo è stato il mio meglio”.
5. Il Sostegno Sociale
Non sottovalutiamo l’importanza del sostegno sociale. Condividere i nostri obiettivi con amici, familiari o un gruppo di supporto può fare una grande differenza. Non solo ci sentiamo più motivati, ma possiamo anche contare su qualcuno che ci incoraggia nei momenti difficili. Giocare una partita in casa con i tifosi in ogni sport o prestazione è sempre preferibile all’andare in trasferta su un campo ostile. Quando non è possibile trovare questo supporto nella cerchia di amici e familiari (capita che il nostro cambiamento, obiettivo o trasformazione risulti non compreso e forse non voluto dagli altri), è necessario cercarlo in nuovi ambiti in cui far nascere la nostra nuova versione, tra persone che stanno sperimentato qualcosa di simile. Siamo esseri interconnessi.
6. La Flessibilità
Infine, parliamo della flessibilità. La vita è imprevedibile, e a volte le cose non vanno come pianificato, “Imprevisti” e “Probabilità” erano le carte del famoso gioco. È importante essere flessibili e adattarsi alle circostanze. Se un piano non funziona, modifichiamolo, se capita un imprevisto troviamo una nuova soluzione non pianificata prima e procediamo. L’importante è non perdere di vista l’obiettivo finale.
7. La Trappola dell’Auto-giudizio
Ed ecco il punto cruciale… dulcis in fundo. Spesso abbiamo dei buoni propositi perché ci consideriamo buone persone. Vogliamo agire nel mondo per mantenere e migliorare l’immagine che abbiamo di noi. E filtriamo ogni cosa sotto la lente dualistica del buono-cattivo.
Ma cosa succede quando non riusciamo a seguire quei buoni-propositi? Implicitamente stiamo dicendo a noi stessi che siamo l’esatto opposto, se non sto facendo delle cose “buone” allora sto facendo delle cose “cattive” e per esteso anch’io sono tale. Questa è la trappola più importante giudicare la nostra interezza a partire da un parziale, (quante volte nei percorsi di coaching ho sentito dire “sono un fallimento” invece che “oggi ho fallito in questa cosa”!)
Quando non riusciamo a mantenere i nostri buoni propositi, ci giudichiamo duramente e la nostra autostima ne risente pesantemente creando un vortice depotenziante e di auto-svalutazione che peggiora la qualità della nostra vita.
Invece dei buoni propositi, dovremmo pensare e porci degli obiettivi allineati con i nostri scopi. Obiettivi che riflettano veramente chi siamo e cosa vogliamo ottenere nella vita. Obiettivi che ci motivino perché significativi per noi, non solo perché “suonano bene”. o
Fare questo è un compito semplice ma non facile. Non è una riflessione mordi e fuggi, ma un viaggio, un percorso che richiede un vero e proprio cambio di Postura Mentale e l’abbandono di abitudini malsane. È un processo di espansione ed elevazione verso la versione migliore di noi stessi.
Quando ci poniamo degli obiettivi allineati con i nostri scopi, stiamo intraprendendo vero viaggio della vita, che può essere pieno di sfide, ma anche ricco di straordinarie opportunità e inaspettate soddisfazioni. E’ un percorso che richiede una visione chiara e una connessione profonda con ciò che veramente desideriamo.
Abbraccia il viaggio. Ogni passo che fai ti avvicina di più a vivere una vita che ami.